This TEI edition is part of a project to create accurate, machine-readable versions of books known to have been in the library of Galileo Galilei (1563-1642).
This work was chosen to maintain a balance in the corpus of works by Galileo, his opponents, and authors not usually studied in the history of science.
Lists of errata have not been incorporated into the text. Typos have not been corrected.
The letters u and v, often interchangeable in early Italian books, are reproduced as found or as interpreted by the OCR algorithm. Punctuation has been maintained. The goal is an unedited late Renaissance text for study.
Hyphenation has been maintained unless it pertains to a line break (see "segmentation").
Word breaks across lines have not been maintained. The word appears in the line in which the first letters were printed. Words broken across pages appear on the page on which the first letters appear. Catch words are not included.
SEndomi stata mandata questa operina
da vn Carissimo Padrone
studiante in Balognia accio fattone
più copie le donassi ad alcuni
suoi amici, e miei Signori ho
pensato, che stampandola seruirò meglio questi,
e forse mi faro voi beneuoli; cosi sottò il torchio
tiratone alcune, agl'uni, e gli altri l'inuio, con
quello affetto ch'io desidero di seruire a tutti, riceuete
con animo grato cosa, che ad ogni posessore
di bona Lingua toscana è per piacere, e con speranza
de hauer sempre da me qualche altro di
nuouo; viuete felice.
ALL' ONORANDISSIMO
Messer Dante Alighieri.
- NOn douerrebbe parer ostico, se non à qualche
stomacuzzo di taffettà senz'acqua, perche,
ogni regola patisce eccezzione, che interamente
non sia riceuuta per vera questa; per la qual
si afferma, che le cose nuoue, ò rinouate piacciono;
Da trasecolar non è per tanto, se ogn’ vn non passa alla
prima quella nouamente rinouata opinione cioè, che la
terragira, io per me lascio abbaiar à sua posta chi non la difende,
non l'approua se non per almeno per ch'io veggio
intrafinefatta agguindolarsi gli huomini, che stanno in su la
volubil terra quasi altretanti tornasoli fioriti. Egli è giuoco
forza, dico pero, che si riuoltin'questi al voltolar di quella,
non altrimente, che al girar del paleo il suo manico girandola:
ed'arcolaiandosi costoro (come è non gli anno fuor
del capo, che lor girauoltola) bisogna di necessita, che i lor
ceruelli sene vadino alle gualchiere. Variate son di poi degli
stessi huomini le girandole, conciosa cosa, che vadi attorno,
o stia chiunche è in sul pallon terreno; e chi non và in
differente modo si posa, e chi và in varia foggia si muoue; e
cosi ciascheduno all'vnico girar della terra, diuersamente
annaspa; scorse per questo vn certo non so chi, che sta in su
questi rigiri, fino all'andar mulinando cosi, che giusto suo
potere, è facesse traboccar dall'antica sua reputatione M.
Gio: Boccacci, e qualunque altro scrittor del primo cerchio
ed insieme insieme facesse, come dir alla ruzzola anche di
què Fiorentini, che non giran quel frullone, il qual col gran
suono assorda forse costui, benche lontano; come che non
tremi cosi fatto strumento alle man d'ogni aggiratore: il
perche vedutolo vn altro capo fatto à tornio entrar in aspro
torneamento con essi, fece loro il me’ che è seppe rotella di
quattro girate di penna sopra le quali, parte, che le si aggirauan
per le mani di questo, è di quello aurebbe fatto girar
il torchio vno stampatore, che farebbe à girar con le rocchelle,
se non era l'agguindolamento di certi ceruè fatti à oriuuoli,
i quali voltoron sozzopra queste è mill'altri bellissimi
pensieri, che erano in bilico. A mè finalmente (che fò non
curandomene alla palla delle gireuoli burbanze di questo
volubil abitato) per chiuder il ballo di queste girandole è
venuto il capo giro di dar, come si dice, vn colpo al cerchio
è vno alla botte, col mandar in volta, cioè, la presente giraffa
piena di carrucoli scorrenti, per dimostrar in parte le
mie non men che l'altrui, larghe girauolte: ma dubitando,
che ella non si smarissi per l'intrigato laberinto del continuo
volteggiar degli huomini oggirabili, ho saldamente risoluto
di darne la briglia in mano à voi, il quale (vostra buona
ventura è sapere) con tante sicure guide, partendoui di terra,
e quiui ritornando, con marauigliosa ruota poteste gire,
per tanti cerchi, spere, e gironi passando, dal più basso girello,
alla più alta girella non lontano dalla quale, cosi mi gioua
credere, viue lo spirito vostro, come tra noi la vostra fama,
percioche quasi accorto nocchiere, stando in su le volte, sapeste
far generosa, e bonissima resistenza all'impeto delle tempeste
mondane; Viuete felice nell'opere vostre, e nelle menti,
e nelle parole di tutti color’ che sonno di Piandigiullari
quel giouedi, che si chiama il nipote di Berlingaccio, quest'
anno 1612. all'vso nostro. -